martedì 5 gennaio 2016

Kettlebell a confronto

Kettlebell a confronto

di Kristy Mox

C’è una cosa dei kettlebell che mi coinvolge sentimentalmente. Ben prima di aver capito esattamente come usarli, ne ero rimasta affascinata. Eppure, i kettlebell sono una rarità nelle palestre e bisogna considerarsi fortunati se sono presenti nella palestra dove ci si allena. I kettlebell hanno un aspetto strano, sono compatti, ingannevolmente più pesanti di quanto sembrano, possiedono un livello di imponenza che non tutti capiscono e sebbene sembrino innocenti e benigni, possono essere assolutamente letali se non sono maneggiati con cura! Penso che questa frase scritta di getto mi rappresenti piuttosto bene… perciò non potevo non sentirmi attratta dai kettlebell! Fin dall’inizio di questo grande amore ho coltivato una piccola collezione, mettendo alla prova tanti modelli diversi, nella speranza di trovare il Santo Graal dei kettlebell. Sono un po’ una incontentabile, metaforicamente e praticamente ho provato tanti kettlebell e facendo ciò ho pagato il mio dazio in termini di calli e vesciche. Per risparmiarvi le delusioni da me subite, descriverò le tante marche di kettlebell che ho usato, studiato, provato e desiderato, fornendovi la mia opinione.


kristy Mox e il suo Kettlebell preferito!


Ho acquistato i miei primi quattro kettlebell nel 2007 da Perform Better, un set con rivestimento in vinile e un set senza rivestimento in vinile. Entrambi i set avevano il disco di gomma da avvitare sulla base del kettlebell. Nel tempo la ruggine ha reso impossibile svitare i dischi, togliendomi un fastidio, comunque resta una caratteristica che non mi esalta. Adesso mi piacciono i kettlebell con la base molto larga e liscia. I fianchi di questi kettlebell sono rotondi con una parte piatta su entrambi i lati, dove sono stampati il logo e il peso. Nella posizione di appoggio il bordo della parte piatta dei kettlebell più piccoli è in contatto con il dorso del polso e ciò è fastidioso se non indosso le polsiere o i KettleGuards. Apprezzo molto di più i kettlebell con i fianchi completamente sferici, senza zone piatte. È diventata una mia fissazione. Le maniglie sono molto lisce e la vernice non è appiccicosa, spessa o lucida, comunque sono piuttosto sottili in confronto ad altre marche. Non mi piacciono molto per fare gli strappi, però sono molto comodi per gli swing a due braccia. Dopo averli usati con scarsi risultati per un po’, ho capito che detesto il rivestimento in vinile. NON mi piaceva la sensazione dell’appoggio sui polsi, né l’orribile patina verde che si era venuta a creare, trasformando una cosa bella e primitiva in qualcosa di brutto e degradante. Sono una persona che da importanza all’estetica e alle sensazioni tattili, perciò per risolvere il problema ho deciso di rimuovere il rivestimento in vinile. Ho scoperto che questi kettlebell sono rivestiti in vinile dopo che i difetti sono riempiti con una sorta di stucco. La cosa mi ha ulteriormente infastidito. Comunque, sto ancora utilizzando questi kettlebell, macinando ripetizioni.

Per i kettlebell Power System non è necessario dilungarsi più di tanto. L’aspetto positivo riguarda la finitura, che non è lucida, né appiccicosa, né spessa… però le buone notizie finiscono qui. Le saldature non sono rifinite, non sono uniformi e sono tondi da una parte e piatti dall’altra. Una ragazza con polsi ossuti e un po’ maniaca non può sopportare la sensazione di avere due appoggi diversi quando lavora con due kettlebell. Posso sopportare il dolore ma dolore e asimmetria insieme è troppo. Non voglio dover pensare a quale lato appoggia sul polso! Ecco perché penso che i Demon Bells siano stupidi. Sì sono belli se usati come soprammobile, fermacarte o fermaporta, forse accettabili per lo swing, però a parte questo penso che siano insoddisfacenti per un utilizzo concreto. Esiste anche una versione “performance” dei Demon Bells che mi piacerebbe provare, visto che le caratteristiche pubblicizzate sono “maggiore area di contatto… distribuisce il peso del kettlebell su un’area più grande e riduce le forze di impatto sull’avambraccio fino al 90%”. Sembra fantastico!

La Kaizen è un’azienda poco conosciuta che produce kettlebell ben fatti e a un prezzo accettabile. La prima volta che li ho presi in mano sono rimasta sorpresa perché erano perfettamente lisci, la parte piatta dove sono incisi il logo e il peso è piccola e uguale sui due lati. Le maniglie sono perfettamente lisce, uniformi e grosse, il che è ottimo per rafforzare la presa. Mi aspettavo grandi risultati per l’uso nello strappo. Il diametro della maniglia aumenta con l’aumentare del peso, perciò fare gli strappi con i kettlebell pesanti ha DAVVERO messo alla prova le mie piccole mani, creando un grande stimolo per il miglioramento della forza della presa. I kettlebell più pesanti non sono adatti per gli swing perché con il peso aumenta anche lo spessore della maniglia. Quando faccio lo swing a due braccia ho difficoltà a tenere i mignoli dentro la maniglia. Una cosa che non mi piace è il rivestimento. La vernice è un po’ lucida e appiccicosa all’inizio dell’utilizzo ma nel complesso non mi distrugge le mani quando faccio gli strappi. Hanno una base perfettamente piatta, grande e liscia che mi piace moltissimo. Ho eletto i kettlebell Kaizen all’uso negli strappi e spesso li uso per L-sits e plank walks.

I kettlebell Idzo sono il prodotto di cui dovrebbero dotarsi le palestre più a buon mercato, perché sono molto economici, lo strato di vernice è sottile, non ci sono riempitivi per nascondere grossi difetti e la base è larga e piatta. La vernice è ottima per una ragione: quando comincia a sfogliarsi (e lo farà) non si crea uno scalino alto che distrugge le mani. Non sono una fautrice della vernice ma se ci deve essere preferisco che sia opaca e sottile. Il rapporto qualità-prezzo è imbattibile. Penso che l’esistenza di questi kettlebell sottragga qualsiasi scusa ai gestori delle palestre che non hanno un buon set di kettlebell.

Spesso i kettlebell Ader sono considerati secondi solo ai Dragon Door ma secondo la mia modesta opinione non sono nemmeno lontani parenti! I kettlebell Rogue si sono dimostrati subito migliori. I Dragon Door saranno sempre il meglio per quanto riguarda i kettlebell. Soddisfano tutte le caratteristiche che mi interessano e non sono a conoscenza di vere alternative. L’unico problema è che sono costosi in confronto ai loro simili inferiori. Detto questo, sono un robusto pezzo di ferro che durerà all’infinito se non li lasciate a bagno nell’acido per batterie.

Se non potete avere il top perché non ve lo potete permettere o non siete ancora pronti per questo investimento, potete accontentarvi dei cloni argentati che costano la metà. I kettlebell Rogue sono davvero ben fatti. Fatta eccezione per una leggera asimmetria e una certa ruvidezza, sono fantastici.

Ecco cosa mi interessa di un kettlebell. Prima di tutto, deve essere fatto di FERRO. Quelli riempiti di sabbia, fatti di plastica, o gomma, cromati e qualsiasi cosa diversa dal ferro sono per me inaccettabili. Voglio una bella palla di cannone ROTONDA, non con una parte piatta enorme su un lato riportante il peso, e nel caso la parte piatta deve essere su entrambi i lati e simmetrica. Per me il kettlebell deve avere una finitura opaca, non verniciata, con una maniglia perfettamente liscia di diametro medio, senza protuberanze, porosità, avvallamenti e materiale per nascondere questi difetti. Inoltre io voglio una basa GRANDE, piatta e ben liscia. A parte i miei kettlebell, non voglio altre cose con un fondo LARGO e piatto se non posso renderle più dure, rotonde, sode e attraenti sotto i jeans. Non mi piacciono i riempitivi perché riducono la longevità. Quando il riempitivo si stacca lascia una buca che può danneggiare seriamente la pelle.

Le altre marche di kettlebell che ho studiato e/o usato senza trovarle degne di commento per svariate ragioni sono le seguenti: Go-Fit, Troy, York, Cap, V-Tech, MedBells, KOR Kettleballs, Jillian Michaels, Reebok, Bob Harper, Sand Bells, OneFitWonder. Di certo la lista potrebbe essere molto più lunga…

Di seguito ci sono alcuni kettlebell che non ho ancora messo alla prova ma che spero di avere fra le mani presto: Muscle Driver, V2 (tutte le serie), KBUSA, Power Systems Competition, VF Precision…

Non ho abbastanza esperienza con i kettlebell da gara, però ho provato la linea ProGrade di Valery Fedorenko e dopo aver levigato un po’ la maniglia me ne sono innamorata. Per chi non ha idea della differenza fra un kettlebell da competizione e uno di ferro o del perché ci sia differenza, restate sintonizzati. Sto scrivendo un pezzo sui vari stili di allenamento con kettlebell dove spiegherò la differenza. Sempre di Valery Fedorenko, mi piacciono i suoi KettleShields. Sono delle semplici polsiere con un inserto di plastica sottile per impedire che i polsi diventino dei palloni.


A dire la verità, apprezzo anche i kettlebell di plastica. Quando li vedo sugli scaffali dei supermercati ho come un brivido, perché significa che queste sfere magiche diventano sempre più popolari. Se un kettlebell di plastica colore pastello è sufficientemente attraente per catturare l’interesse di chi vaga fra le corsie dei supermercati, la cosa non mi dispiace. Spero che un giorno i kettlebell godano dello stesso rispetto e della stessa popolarità di cui godono i bilancieri!